I don’t mind stealing bread
From the mouths of decadence
But I can’t feed on the powerless
When my cup’s already overfilled
Ho scritto su fb una piccola lista dei libri che ho letto nel 2017 e che più mi sono piaciuti. (Sì, lo so che le liste stancano, nel caso passate oltre). Il post non è visibile per chi non ha fb e perciò lo riscrivo anche quassù. Un luogo che vorrei riportare in movimento.
Le fandonie, le notizie pubblicate senza una fonte, con leggerezza e superficialità vengono spesso riprese in modo acritico e in poco tempo diventano “verità”.
Gambe storte e corte, piedi a papera, pancia gonfia, pancia da birra, maglietta sudata, voce stridula; cammina come se si fosse appena cacato nei pantaloni; culo basso, braccia lunghe, gambe corte, bacino spostato in avanti, capelli corti e occhiali a specchio. Potrebbe essere una guardia, o un cameriere. Uno fra tanti. A scelta.
– E quanti anni mi dai?
– Direi poco più di cinquanta.
– Ne ho sessanta.
– E da quando lavori nella ristorazione?
– Da quindici anni, fino ai quarantacinque non ho fatto un cazzo.
Che è successo?
Mi sono ammalata cì, m’è venuta la bronchite, sò stata pure in ospedale e sai che faceva ‘sto stronzo? Mi chiamava! Quattro, cinque volte al giorno – ma che sei mì madre?
Bella sevata eh? Pochi tavoli ma buoni. Bene, bene.
Cambiamo musica, eh?, che dici? Che questa musica italiana ha votto i coglioni eh? Ecco qua, un concevto di Diana Kvall che oltve a sunave bene è puve una gvan chiavatona. Conosci? Non conosci? Stvano. Guarda qua che gnocca. Eh?
– Buongiovno a tutti!
– Buongiorno direttore come va?
– Come va? Va bene, bene. Eh? Voi? Tutto bene?
– Tutto in ordine, tutto pronto per la battaglia!
– E’ arrivata S.?
– Ancora no.
– Chi ha fatto l’Abvechnung?
E’ uscito pochi giorni fa in libreria Un viaggio che non promettiamo breve di Wu Ming 1, edito (coraggiosamente) dalla casa editrice Einaudi.
– Buongiovno vagazzi.
– Buongiorno.
– Ah, buongiovno L., lei te l’ho pvesentata?
– No, piacere sono L.
– Piacere.
– Lei è nuova, mi è avvivata ievi. Una chiavatona che non ti dico.