Cantalamappa a STORiE di Stra-ordinaria follia. Facciamo il punto

Siamo in fase due, quasi fase tre. Ho perso il conto. Qua a Vienna s’è ripreso a vivere più o meno come prima del Lockdown a causa del Covid-19. Si fanno più o meno le stesse cose, ma con la mascherina in tasca o in borsa, pronta per essere usata nei mezzi pubblici o nei negozi. Da un paio di settimane in verità solo chi lavora nei negozi ha l’obbligo di indossarla, non più i clienti. Da Luglio, notizia di due giorni fa, anche chi lavora non sarà più obbligato a indossarla. Resta comunque una cosa consigliata ma l’obbligo non ci sarà più.

In questo ultimo mese ho ripreso a lavorare ma ho continuato a registrare i capitoli di Cantalamappa, ora siamo al decimo. Gli ultimi tre non li ho ancora caricati sul blog perché domani 27.06 verranno pubblicati, anzi, messi in onda all’interno della rassegna “STORiE di stra-ordinaria follia” a cura della libreria Puntoacapo e di Schiribis. Scrivono gli organizzatori: Con STORiE di stra-ordinaria follia abbiamo pensato un programma stra-ordinario di interventi – trasmessi via web (dalla nostra pagina Facebook) organizzati quando possibile dal vivo – pensati per raccontare il cataclisma che ci ha attraversati da diversi punti di vista, e di farlo coi corpi e le parole di chi lavora per dar voce a ciò che sta ai margini e che ora, paradossalmente, vi si ritrova confinato, senza più certezze per il futuro e senza più un pubblico con cui entrare in contatto.

Il programma è fitto e gli incontri sono molto interessanti. Da parte mia sono onorato d’essere stato contattato, mi spiace solo non poter essere lì dal vivo a leggere e incontrare Andrea, Giada, Maura e tutte le persone che frequentano e animano lo Store di Pisogne. Chissà, magari in futuro…

L’8.07 ci sarà il secondo appuntamento con il sottoscritto, Andrea Musati e Pietro De Vivo (editor di Alegre), in cui leggerò brani del nuovo progetto narrativo (ambientato nel mondo della ristorazione) a cui sto lavorando, parleremo del periodo della cosiddetta quarantena e dei modi che ci siamo inventati per resistere e per creare. Dopotutto la stessa rassegna è un atto di resistenza culturale in uno dei territori più colpiti dal virus. Non solo dal Covid-19 ma dalla gestione criminale dell’emergenza.

Nei prossimi giorni, prima dell’incontro dell’8.07, è prevista anche una intervista a cura di Radio Onda D’urto e appena avrò i dettagli ne scriverò.

Buona vita e buon cammino a tutte e tutti.

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