Pochi giorni fa è purtroppo mancato uno dei chitarristi della band Mastodon, si chiamava Brent Hinds. Certo, nel mondo stanno succedendo cose gravissime, ma per me la morte di un artista con cui avevo instaurato una “relazione” conta. Perché una o un artista, nel momento in cui crea qualcosa, sta resistendo alla stupidità che ci circonda, e magari con la sua creazione ci dà un punto di appoggio su cui far leva per non soccombere al peso dell’idiozia di Stato. Dello Stato di cose. E per me la musica e l’arte in generale hanno – e hanno avuto da sempre – questo ruolo. Credo quindi che la perdita di un o una artista dovrebbe contare per tutte e tutti, ma ognuno la pensi un po’ come gli pare. E così stamattina, mentre stavo guardando su YouTube un documentario sul processo di scrittura e produzione di un recente album della band, mi appare improvvisa una pubblicità sponsorizzata dal governo israeliano. Lo sconcerto è durato un paio di secondi. Per quanto faccia parte della generazione che – cresciuta con il televisore in casa – ha visto crescere a dismisura il ruolo della pubblicità durante le trasmissioni, fino ad arrivare all’oscenità delle interruzioni delle sequenze dei film, ho avuto un momento di – sì- sconcerto. Uno di quei momenti in cui mi chiedo “che sta succedendo?” e che gli americani dei film esplicitano con un “What the fuck?”. E così vengo bombardato – lo stile è quello eh – da una sequenza di inquadrature, che – non ci posso giurare ma ne sono abbastanza sicuro – sono state create o rielaborate con la cosiddetta intelligenza artificiale, in cui si mostrano persone che fanno la fila nei locali per andare a ballare o che stanno sedute allegramente in un ristorante per mangiare piatti tipici con sottofondo di una musica che alle mie orecchie suona allegra e “arabeggiante” – mi si perdoni l’approssimazione nella tassonomia dei suoni – con didascalie in inglese in cui si ripete che a Gaza c’è il cibo. Nonostante anni di visione di filmati, pubblicità, film più o meno osceni visti sia per studio che per piacere, credo stamattina di essere stato sottoposto a una delle visioni più orrende e disturbanti mai viste. Questo doppio antinomico delle immagini che arrivano del bombardamento di Gaza, della distruzione, della morte elargita a piene mani, è un prodotto audiovisivo sponsorizzato dal governo israeliano in cui si racconta malamente che “a Gaza c’è il cibo” e la gente si gode la vita fra locali e ristoranti. La schifezza che circola in rete è oltre misura, neanche la categoria di “osceno” la può contenere. Le piattaforme digitali che accettano questi filmati – facendo affari grazie a un genocidio progettato e attuato dallo Stato di Israele – dovrebbero collassare in un mare di letame.
E ora torniamo all’arte, quella creata con gioia creativa per sé e per gli altri. Creata da una intelligenza viva, incarnata, che usa uno strumento per portare un po’ di gioia e potenza, per magari risvegliare un po’ di saggezza. Quella stessa gioia creativa che ritrovo in ogni riff di Brent Hinds.
Mastodon – Oblivion
PS: Un articolo potente, in cui vengono analizzate e spazzate via un po’ di bugie e minchiate è a firma di Girolamo De Michele e lo trovate su Giap ->
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