L’eterno presente: Gli ultimi giorni dell’umanità.
“La pallottola è entrata all’umanità da un orecchio ed è uscito dall’altro. Via da questo orrore ridente! […] dall’interminabile gaudio di questa pozza di sangue”*
Ancora un giorno di bombardamenti, video sui social media e la diplomazia che arranca. Oggi 2.03 dovrebbero incontrarsi le delegazioni ucraina e russa per trovare un punto di incontro. Forse in Bielorussia, forse in Polonia. Solo i carri armati vanno avanti. Raggiungono le frontiere. I governi si armano, le piazze manifestano contro la guerra, ma da una parte sola.
Continua la guerra, continua lo sventolio di bandiere, i parteggiamenti, il tifo.
Un giorno a una manifestazione ci sono andato anch’io, anche noi, una manifestazione contro ‘la guerra di Putin’ e ci stavamo a disagio. Perché noi siamo contro la guerra, in blocco. Perché le bandiere, i nazionalisti, i confini ammazzano.
La manifestazione è stata il 26.02 in Platz Der Menschenrechte, a Vienna. Prima di andare ho cercato in rete informazioni sulle associazioni che l’hanno organizzata (Unlimited Democracy e Vienna goes Europe) e già dai nomi ero restio ad andare. Le parole Democrazia e Guerra, purtroppo, risuonano troppo spesso insieme. Sono “senza limiti”, davvero.
Alla fine, ci siamo andati in piazza. Anche solo per sentire che aria tira a Vienna.
Secondo le info reperibili sulla pagina fb a intervenire ci sono stati anche politici di area verdi, spö (socialisti) e övp oltre a rappresentanti della comunità ucraina.
Non ho idea di quante persone ci siano state in piazza, qualche migliaio ma boh, di preciso non so. Tante bandiere giallo azzurro, una arcobaleno, una per la siria libera e una di azione antifascista, alcune bandiere georgiane. Un amico mi ha poi detto che erano georgiane e mi ha chiarito il perché del sostegno dei georgiani verso gli ucraini, e più informazioni si hanno più è evidente quanto complesso sia il quadro della situazione. Durante la manifestazione hanno parlato un po‘ di persone, le sentivamo le voci amplificate, ma un po‘ per la distanza un po‘ perché gli interventi iniziali sono stati in russo o ucraino (suonano molto simili per me che non conosco le due lingue) e senza traduzione in tedesco, non ho capito granché se non gli slogan contro ‚la guerra di Putin‘. Ecco, la guerra di Putin. Non la guerra in se stessa, da condannare, da disertare. No, è solo ‘quella di Putin’. Responsabilità della NATO e dell’unione Europea, almeno dal 2014 non pervenute. Bisogna fare lo sforzo di riconoscere “lo sguardo sanguinario” della pace. In questa ultima frase sto citando Calasso che cita Kraus. Cosa non facile, riconoscere questo sguardo, perché dovremmo riconoscere una certa responsabilità anche nostra in ciò che accade di continuo.
Alcuni cartelli inneggiavano anche alla chiusura dello swift per la Russia. Maggiori sanzioni economiche contro il paese intero.
Siamo rimasti poco più di un‘ora e poi siamo tornati a casa. Disagio e tristezza.
La cosa che sento, sentiamo noi che ci siamo andati a questa manifestazione a Vienna, è che manca una posizione di critica antimilitarista (oltre che anticapitalista). Perché altrimenti si fa il tifo. Altrimenti, come scrive Wu Ming nella Dichiarazione – politica e di poetica – sul virus del militarismo nel corpo sociale, si rischia di dirsi – e di dire – che si va a manifestare per la pace mentre si sta manifestando per la guerra. Questa cosa è inaccettabile. Bisogna sapere ciò che si sta facendo.
Unica cosa interessante che ho incontrato quel giorno: a un certo punto ho visto due ragazzi che avevano un piccolo cartello su cui ricordavano che erano stati i lavoratori russi a porre fine alla guerra del 1915. Ed è questa una delle cose che credo sia importante ricordare: bisogna disertare la guerra, invece di inviare truppe e armamenti, invece di colorasi la faccia coi colori delle bandiere di Ucraina o Russia. Bisogna disertare.
Sacrosanta la solidarietà verso le persone che stanno subendo una guerra, eppure alla Stupidità della guerra si aggiunge Stupidità: vengono boicottati corsi di letteratura russa**, le squadre di calcio estromesse da tornei, richiesti atti di abiura ad artiste e artisti russi. Meschinità italiana, europea.
Essere cittadine e cittadini dellaRussia è o sta diventando un marchio d’infamia. Ed è ridicola, stupida questa fobia, si deve ricordare che in Russia ci sono persone che manifestano contro la guerra e che vengono incarerate per questo. Ci sono persone – pacifist*, dissidenti – che lottano in Russia e allo stesso tempo vengono messe alla berlina nel resto dell’Europa. Non è questa Stupidità al lavoro?
Verrà chiesto di prendere le distanze anche da Tolstoj? In un certo senso lo si sta già facendo, nella misura in cui il ‘no alla guerra’ viene colorato coi colori delle bandiere nazionali. Non si può parteggiare, mi spiace, un no alla guerra. Mi ripeto: O si è contro la guerra in blocco oppure si sta facendo il tifo per una delle fazioni, è questo fa il gioco del Kaiser di turno.
Ancora dallo scritto di Calasso, La guerra perpetua***:
Tutto ormai va più in là di qualsiasi previsione, di qualsiasi intenzione, eppure tutto obbedisce a una sua consequenzialità, lavora direttamente sul corpo e sulla psiche delle vittime, non fa in tempo a impacchettare un’impresa che già si accinge a nuove confezioni, non lascia finire una guerra senza gettare le base dei campi di concentramento che fioriranno nella successiva. […] Così sopraggiunge l’età perennemente sospesa nel segno di questi ‘ultimi giorni dell’umanità’ che non finiscono mai. […] Nel frattempo, la continuità della vita è assicurata da un pigro spostarsi dei massacri da una casella all’altra del pianeta.
La Stupidità avvolge questi bruti avvenimenti in una nebbia protettiva: la sua necessità, si sarebbe detto un tempo, è strutturale. Se i crepacci che si aprono fra i fatti non fossero riempiti da una bambagia di frasi fatte, se la schizoidia da laboratorio non fosse occultata dalla convinzione di fare il Bene, e un Bene sempre più progrediente, e il raziocinio devastatore non si ritenesse l’incarnazione del Buon Senso, se… – la macchina si paralizzerebbe, la grande età sperimentale cadrebbe in un improvviso, ottuso silenzio, E’ questo l’insuperato combustibile psichico che ormai fa andare avanti la vita. Osservò una volta Kraus: “La vita va avanti”. Più del lecito.
Bisogna combattere questa Stupidità, riconoscere che è l’acqua in cui siamo immersi. Bisogna coltivare un silezio creativo anziché alimentare l’Opinione. Questa industria. Intanto le bombe cadono, il massacro non fa che crescere.
P.S. [Appunti presi negli ultimi giorni, per prendere posizione, per lasciare una traccia, perché non va bene un cazzo]
- Utile per comprendere quanto è complesso ciò che sta accadendo in Ucraina è la lettura del testo Anarchici russi parlano
- ** Intervento di Paolo Nori sul suo canale instagram
- Segnalo anche La cancel culture contro i russi anche se dissidenti o morti sul sito della radio bolognese Radio città Fujiko
- Il servitore del popolo mediatico. Mitobiografia di V. Zelensky, di Marcello Walter Bruno e Marco Colacino
Testi utilizzati e consigliati
*Gli ultimi giorni dell’umanità – Karl Kraus, Ed. Adelphi, pp 584-585
***La guerra perpetua – Roberto Calasso (pubblicato in calce a Gli ultimi giorni dell’umanità – K. K., Ed Adelphi), pp 762-763