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Ho appena letto un articolo di Oliviero Ponte Di Pino su doppiozero, il titolo è “Sorvegliati di tutto il mondo, unitevi!”. A differenza di quanto si trova su Giap, leggendo la miniserie in due puntate, manca la parte del “Che fare?”, cosa fare per difendersi pur continuando a stare in rete. Allo stesso tempo Oliviero Ponte Di Pino fa un’analisi su cosa sono i Big Data e come vengono usati. Di sicuro c’è chi sa cosa siano i Big Data e in che modo vengono usati dalle aziende e dagli Stati. Io non sono poi così ferrato purtroppo, e l’ho trovato interessante anche perché c’è una discreta bibliografia.
La questione su come stare in rete e perché sta diventando molto importante per me. Credo lo debba essere un po’ per tutt*, visto il tempo che trascorriamo in rete e il fatto che le nostre interazioni, i nostri dati, sono roba ghiottissima per aziende come Google, Facebook, Amazon, Microsoft. Non ultimo il fatto che sia la Gamification (ovvero tutte le tecniche di marketing mutuate dai giochi affinché si torni compulsivamente e volontariamente a controllare la time line, ad esempio) che la FOMO (l’ansia di essere tagliati fuori) vanno a condizionare fortemente il nostro modo di vivere e di interagire con gli altri.
Da parte mia continuo a indagare per trovare un modo diverso per stare in rete. Smettere di usare i social network come Twitter, Facebook e Instagram mi sta portando solo benefici, sia per quanto riguarda la gestione delle mie risorse mentali che del mio tempo. Tutto questo l’ho già scritto in un post di qualche giorno fa. Ognun* poi faccia un po’ come meglio crede, ma resta il fatto che siamo presi in una macchina che ci sta sottraendo non solo dati ma anche – temo – qualità di vita.