Risto Reich. Il lavoro del cameriere, Alegre 2025
RASSEGNA STAMPA
“Risto Reich è un romanzo di autentica letteratura working class, opera di un autore con buone letture alle spalle e un’evidente disinvoltura nel “tenere la penna in mano.” Lorenzo Guadagnucci su “Il Quotidiano”
“Una scrittura che è anche capace di affondi verticali e aperture di quiete, speculari al momento in cui il fracasso si disperde per lasciare posto al fumo di una sigaretta aspirato nella calma di un cortile interno.” Arianna Montanari su “Rivista Studio”
“Risto Reich […] ha un intento letterario manifesto e tenuta stilistica. […] Chiarella è abile a ricostruire la meccanica dei rapporti umani, la condizione lavorativa in un ambiente precario e individualizzato, le dinamiche interne ai locali italiani, e contemporaneamente il contesto sociale, la vita di chi si sente fuori posto e (è) straniero.” Angelo Ferracuti su “Il Corriere della Sera – la Lettura”
“Leggere Risto Reich è un piacevole, utile esercizio per vedere all’opera le dinamiche di questa guerra di classe agita dall’alto, per riconoscerle e combatterle.” Sarah Gainsforth su “Il Manifesto”
“L’odio (di classe) come forma di conoscenza e consapevolezza. Benvenuti nella letteratura working class.” Lorenzo Guadagnucci su “Quotidiano Nazionale”
RASSEGNA AUDIO
Noi saremo tutto – Farhenheit, Rai Radio 3, 04.04.25 – intervista con Giulio Calella (Alegre)
Scrivere servendo fra i tavoli – registrazione del panel del Festival di Letteratura Working Class di Campi Bisenzio, 05.04.25 – con Daria Bogdanska, coordina Filippo La Porta
Voci in movimento – intervista dal Festival di Letteratura Working Class su Radio Sherwood
Diario di zona, Alegre 2014
RASSEGNA STAMPA
Giulio Paolini su “Il Manifesto”
“Un bel lavoro davvero: una psicogeografia operaia, la “derive” coatta di un precario con un piede nel teatro e l’occhio sui metri cubi delle letture dell’acqua, un pretesto per entrare nelle case delle persone e raccontare le trasformazioni del senso comune, con il suo moto pendolare tra slanci progressisti e spirito reazionario, il tutto condito da dosi di humor surreale.” Alberto Prunetti su “Carmilla”
“[…] esplosione di forme note che genera energia narrativa. Chiarella offre così un testo che è insieme memoria dal ventre buio del lavoro in Italia […] e inchiesta sociale sulla vita dietro i muri dei palazzi […]; che è album fotografico […] e impagabile studio linguistico. […] Diario di zona finisce col rappresentare anche un grande romanzo urbano.” Franco Pezzini su “Giap”