Fase 2, la beffa

Dopo l’ennesimo decreto è ormai evidente che: è ammessa, concepita, solo un tipo di famiglia, chi ce l’ha ed è in buoni rapporti buon per lei o lui, per le/gli altr* che si arrangino, tanto non contavano già prima, figurati adesso; gli affetti validi sono quelli certificati, chi è solo s’attacca; gli amici e le amiche, le compagne e i compagni di avventure lotte e chissà cos’altro non hanno niente a che vedere con i “congiunti”; C’è l’hai la patente di congiunto? i bambini stanno e staranno ai domiciliari, che sono untori a livello logaritmico (se sai cos’è un logaritmo capisci che è una stronzata, altrimenti te la si fa passare come una cosa scientifichissima) e quindi chi se ne frega; i vecchi so vecchi, quelli che non sono stati fatti fuori dalle ordinaze delle regioni con “eccellenze sanitarie” sanno comunque quanto vengono considerati a livello politico; i parchi verranno aperti ma il sindaco di turno può decidere a propria discrezione se chiuderli, che sono roba sua, se ancora non è chiaro;

non si può giocare o fare attività all’aperto se non da soli, in compagnia – a distanza di sicurezza – si può fare solo la spesa; i morti li si può piangere in 15 al massimo, già la bottiglia di rum è un extra non ammesso; la scuola pubblica non serve, ora lo dicono chiaro che negli ultimi trent’anni c’hanno provato a farcelo capire ma noi siamo testoni; niente teatro, musica e roba dal vivo – sono inutili vivaddio – ma soprattutto il vivo porta il virus e il virus fa i morti, quindi l’essere dal vivo causa morti, quindi no; che altro? Ah sì, a lavoro ci si può andare anche superando i confini fra le regioni (che le regioni avessero i confini era quella cosa che si vedeva un attimo a 120km/h sull’autostrada, ora invece ci sarà qualcos’altro a ricordarlo), se poi si va a lavorare in fabbrica meglio, che qua bisogna fatturare fatturare fatturare e Confindustria altro non ammette, quindi spostate quei morti che devono fatturare; a lavorare però bisogna stare da soli, testa bassa e muti. Se vuoi lavorare lo devi fare così – se già depressi ancora meglio – soprattutto se capita di stare in linea con altri dannati come te, che altrimenti si discute con le colleghe e i colleghi e uno poi può capire quanto sia ipocrita e stupida la tirata sulla produttività che non si può fermare; ah, se vai a lavorare i figli te li smazzi comunque tu, comunque e sempre, che i 600€ se arriveranno faranno parte della stessa presa in giro; le librerie e i piccoli negozi non servono, solo la gdo; la mascherina va indossata sempre, anche se sei in riva al mare, in collina o in montagna da sol* perché serve per identificare i buoni e gli altri, anche se soffrono per allergie o hanno altri ragionevolissimi motivi per i quali è logico non portarla all’aria aperta, ecco queste persone sono i cattivi e ti possono ammazzare *aggratis* per il semplice fatto di non portare le mascherine. Dopodiché abbisogna sorvolare sul fatto che in queste settimane, ovunque a causa della benedetta mancanza di auto, l’aria è respirabile! L’aria e l’acqua sono più buone. Poi: non vale il diritto alla cura ma solo la paura di morire, quindi sì al “diritto di non morire” (ma non in assoluto eh, solo forse adesso giusto per fare scena, tanto si morirà comunque. Dovremmo ormai avercelo scritto da qualche parte il “ricordati che devi morire”) a discapito del diritto di vivere con dignità. Poi il decreto è lungo e qualcosa di sicuro me lo sarò perso e ho perso lo slancio e non mi diverto più che l’ironia e il sarcasmo hanno rotto l’anima.
L’italia sta facendo la fine dell’Italia, fase 2.

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