#Diariodizona, un po’ di recensioni.

Sono passati due mesi dalla pubblicazione del libro e le prime (belle) recensioni non si sono fatte attendere, le trovate di seguito:

Oggetti narrativi non identificati” di Mauro Trotta su Il Manifesto (bisogna registrarsi sul sito, basta inserire una email e scegliere una password);

Una collana di Oggetti Narrativi Non Identificati” di Alberto Prunetti su Carmilla;

Trovare un buon libro è sempre un incontro” di Lou Palanca 2 sul suo blog ;

Una recensione del Quinto Tipo” di Mr.Lo.Fi sul suo tumbrl;

#Diariodizona, altre due ruote di Resistenza” di Daniele Contardo sul suo blog;

Appunti sul Diario di zona” di Scilla Sonnino sulla sua pagina Facebook;

Diario di zona, una non recensione” di Maurizio Vito, su “Senza fissa dimora / Nomadic Subject”;

#QuintoTipo sul Venerdi” di Giuliano Santoro;

Su Giap si possono leggere le prime pagine del libro e in coda al post trovate lo spazio per i commenti.

Buona lettura e grazie.

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2 comments

  • Random W Gennaio 22, 2015   Reply →

    Non conosco Torino come te, ci vivo da qualche anno, ma forse non l’ho vissuta più di tanto. Non conosco tutte le zone descritte, né tantomeno ho avuto modo di scorgere tutte quelle targhe dedicate ai partigiani (dovrei girare un po’ di più e osservare un po’ meglio).
    Leggendo il tuo libro però mi sembrava di riuscire ad inquadrare piuttosto bene il contesto e i vari tipi umani con cui hai avuto a che fare, che non sono diversi però da quelli che si incontrano lontano dalla metropoli post industriale che sembra un gigantesco condominio dalle fondamenta luride, per dirla con le parole di Mr.Lo.Fi.
    E quel certo tipo di rabbia e abbruttimento si scorgono ormai ovunque, anche nelle piccole realtà come quelle da cui provengo io.
    Si avverte come una sorta di cappa oppressiva che spinge verso il basso tutto, anche le coscienze.
    E nel tuo libro è questo che vedo raccontato, “L’Italie telle qu’elle est”.

    Non c’è solo Torino lì dentro.

  • Massimiliano Massimelli Febbraio 1, 2015   Reply →

    Ciao,
    ho appena terminato “Diario di zona”. E devo dirti che mi mancherà l’umanità che tu racconti in queste pagine. L’umanità varia che incontri, e soprattutto l’umanità con cui incontri.
    Ho avuto qualche perplessità, soprattutto all’inizio, leggendo un “diario” di qualcuno le cui posizioni, politiche, sociali, umane sono così spesso, troppo spesso simili alle mie… no tav, sfiducia delle divise, il rifiuto della contrapposizione noi-italiani / loro-migranti, l’insicurezza data dalla ricerca di troppa sicurezza…
    Mi dicevo che contraddittorio posso instaurare con questo diario, col punto di vista che porta.
    Ma poi ho sentito che c’era qualcosa di prezioso tra queste pagine. C’era appunto un’umanità, che mi vien da definire vera. E questa qualità preziosa, la verità, è quello che mi porto a casa e mi serbo, chiuso il tuo libro.
    E non è poco, fidati.
    m.

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