Libri per un’estate grigia…
… di un anno non meno grigio, nonché infuocato. Mentre continua la gara di rutti da parte di alcuni politici intorno a ciò che è accaduto pochi giorni fa in Francia, grazie ad una atleta algerina; mentre assessori cresciuti mangiando a piene mani la cioccolata fumante dai calderoni delle ville di Salò invocano la “soluzione Mengele”, sempre in relazione all’algerina che mena l’italiana facendo scorrere patrie lacrime; mentre – dunque – la mediocrità impera, a differenza degli scorsi anni e con l’augurio che sia solo a causa dell’ennesimo stato di eccezione, mi permetto di dare un paio di consigli di lettura per l’agosto appena iniziato. Mese in cui – è agosto, benedizione! – se ci sarà qualche nefandezza da approvare d’urgenza in parlamento lo si farà e il peggio sarà fatto. Nel giorno in cui ricorre l’attentato fascista alla stazione di Bologna e gli eredi di tutta quella bella gente vestita da buffoni mandano in giro la foto della strage con firma autenticata in calce a suddetta foto, come fosse una rivendicazione, del tutto non richiesta, ma necessaria, scrivo una piccola lista di libri – alcuni freschi di stampa altri meno – da recuperare e leggere „sotto l’ombrellone“, fra un tuffo e un gelato, per ricaricarsi e sgombrare i neuroni da un po‘ di minchiate:
1) L’antifascismo e il suo contrario, di Luca Casarotti, edizioni Alegre, Roma
È un libro che mi ha preso subito per lo stile e il rigore con cui è stato scritto. Nel mio quaderno di appunti scrissi che già a pagina trenta era un frizzare di intelligenza di ragionamenti, un’esplosione di gioia razionale, di maestria nell’uso del metodo di analisi dei testi, oltre che del metodo storico. Casarotti prende in esame alcuni libri scritti da Asor Rosa, Galli della Loggia e Giunta e, smontandoli e criticandone le tesi, riesce a farne emergere tutti i limiti. Una citazione dal libro, anche questa pescata dal mio quaderno di appunti – si chiede Casarotti:
“Se nell’antifascismo si trova un po’ di tutto, tranne il fascismo, cosa andrà cercando fuori dall’antifascismo chi fa così fatica a starci dentro?”
2) La tigre e i gelidi mostri: una verità d’insieme sulle stragi politiche in Italia, di Bettin e Dianese, edizioni Feltrinelli, Milano
Questo libro racconta i retroscena della Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, di chi muoveva le fila e di chi sapeva tutto pur sedendo fra i banchi del parlamento italiano e fece del suo meglio affinché le operazioni andassero a buon fine.
È un libro importante anche perché approfondisce, grazie alla pubblicazione di ulteriore materiale e al rilascio recente di importanti testimonianze, la storia e il ruolo di alcuni personaggi minori ma fondamentali alla fine del compimento della strage a Milano. Il libro con la superba narrazione aiuta a entrare all’interno delle trame delle varie realtà e organizzazioni neofasciste presenti nel Nord-Est italiano. Trame che compongono il disegno della strategia della tensione e del conseguente periodo di stragi politiche, che hanno insanguinato l’Italia per decenni e che ancora devastano il paese con tutto il loro carico di misteri di pulcinella che portano con sé. Grazie a una accozzaglia verminosa di fascistissimi patrioti.
3) La vera storia della banda Hood, di Wu Ming 4, edizioni Bompiani
Di questo gran libro ho già scritto qui
4) La nostra casa in fiamme, autrice accreditata Greta Thunberg ma cofirmato anche dal resto della famiglia Thunberg, edizioni Mondadori
La narratrice della maggior parte dei capitoli è Beata Ernman – cantante lirica di gran levatura e madre di Greta – che con questo libro narra la nascita dell’attivismo di Greta e del carico di conseguenze che questo ha per la famiglia intera. Un libro che riesce con delicatezza a raccontare anche i guai di una famiglia divenuta famosa, all’interno della quale nasce la consapevolezza che il mondo è “la nostra casa che va in fiamme” ed è ogni giorno questione di vita o di morte.
5) Noi che gridammo al vento, e Strage, di Loriano Macchiavelli
Due romanzi potentissimi del maestro Macchiavelli, il primo romanzo racconta della madre di tutte le stragi italiane, quella di Portella della Ginestra in Sicilia del 1.05.1947. Strage matrice per dinamiche e composizione della ricetta: massoneria, mafia, potere politico ecc
Il secondo, Strage, racconta della strage alla stazione di Bologna del 02.08.1980. Oggi l’anniversario. Solo pochi mesi fa sono stati riconosciuti gli organizzatori, mandanti e finanziatori. Basta cercare in rete e i tre nomi spuntano fuori.
6) La raccolta completa delle poesie di Emily Dickinson, edizione Mondadori
Perché la poesia è roba seria, potente e gioiosa che crea e rinnova il linguaggio e E.D. lo fa al massimo grado.
Buon agosto e buona lotta a tutt*